LIndovino cieco, il Padre, la Madre, il Figlio, Lisa, la Città, il Killer, ilTeschio: otto voci, otto personaggi, che per due volte entrano in scena a direil dolore di una realtà che solo attraverso il dolore pare (drammaticamente)comprensibile. Stefano Benni torna alla poesia per affidare al ritmo del verso(a una sua tonalità drammatica di ballata blues) la percezione dellafatiscenza sociale e morale, il brulicare di una rabbia senza nome, la volontàdi vedere, quando tutto sembra sin troppo visibile, di cosa è fattofinalmente il mondo.