I ricordi di una vita. Uno sguardo disincantato sul passato. Nella memoria. In quel che resta di ciò che è già stato dimenticato. Ricordi assenti, di una madre, di un padre, di un amico, di una serva. Accaduti altrove, non ora, non qui. I ricordi del possibile, dove il possibile è il limite mobile di ciò che uno è disposto ad ammettere. Il tempo ci scorre dentro, inesorabile, ma ci sono cose che non vanno perdute se cè qualcuno che le tiene a mente, le tiene a pelle, ed anche quando le distanze saranno insormontabili e le parole non basteranno a raccontarle, quegli attimi passati saranno il nostro tesoro più prezioso. E più drammatico. Perchè tutto sarà già scomparso, tutto sarà già passato, tutto ci sarà maledettamente estraneo. Leterno imprigionato tra la volontà e listinto. Di ricordare. E di dimenticare.