Paesi tuoi segnò l’esordio narrativo di Pavese; pubblicato nel 1941, fu una delle prime prove di quel «neorealismo» di cui tanto si parlerà in seguito. Fece subito rumore, suscitò entusiasmi, scandali, discussioni, stroncature; ma soprattutto rivelò un solido nuovo scrittore. «Il racconto di Pavese è così intimamente mosso e commosso, - scrisse allora Pietro Pancrazi, - che, nel complesso, vince anche le difficoltà dell’arte poetica che s’è imposto. Si sente che lo scrittore s’è fortemente appreso alla sua materia; che i personaggi e i paesi del suo dramma rusticano gli han parlato nel sangue prima ancora che nell’arte. C’è in Paesi tuoi un’esigenza umana, e un movimento, un piglio di scrittore serio, che non ingannano».