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PRIVO DI TITOLO de CAMILLERI, ANDREA
PRIVO DI TITOLO

Autore
CAMILLERI, ANDREA
Editor
SELLERIO
Isbn
9788838920300
Clasificación
Literatura italiana
Precio
€ 15,70

Boccaccio aveva raccontato come si possa fabbricare una «santità», e convincere «tutto il popolo» a radunarsi in pompa magna per dare alla cialtroneria definitiva monumentalità e promessa di «maravigliose cose». Camilleri indaga sulla mistificazione; e smonta, dal di dentro, un «monumento» di mendacità, di santificazione e manganellante propaganda, costruito e recitato in drappi neri attorno alla memoria del presunto «unico martire fascista siciliano». La narrazione trascorre dai registri della malizia burlesca a quelli della moralità tragica, tra le matterie, le fibrille e le amplificazioni del linguaggio. Con un sentimento di magnanima pietà, al di sopra delle parti, rivolto alle due vittime diversamente innocenti della messinscena di verità. Innocente e tormentato è il comunista che dellomicidio si autoaccusa, ed è accusato. Incolpevole è il defunto fascista, che ovviamente è estraneo alla postuma cospirazione politica; ed è defraudato, nella sua deserta solitudine, della dignità di «semplice morto privo di titolo», ammazzato (per sbaglio) da un altro fascista. Tutto comincia nel 1921, con una notte degli imbrogli che Camilleri ripassa alla moviola, cinematograficamente, per rallentarla e di volta in volta rileggerla nel fermo immagine. Tutto si scheggia nel tempo spezzato delle testimonianze vere e false, e si ricompone nellimpostura cui danno mano frottolai, intimiditi ipocriti, «òmini dordine» e «òmini donore». La «santità» della vittima cresce con la politica del manganello e dellolio di ricino; e con il montare dellorda fascista che, come sempre accade nelle dittature, vorrebbe una magistratura allineata. E intanto siamo già al 1930. E alla bricconata della controbeffa, che ridicolizza e lascia nudo nelle sue velleità di duce, operaio dellinaugurazione e della prima pietra, il baccalare sommo della suprema beffa storica. I gerarchi di Caltagirone offrono e intestano a Mussolini una stupefacente città turrita, che esiste solo nella realtà illusoria di un fotomontaggio. E al fotomontaggio, la controbeffa ag

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