Valerio Evangelisti ripercorre la formazione del Messico come stato moderno in un romanzo storico di ampio respiro. Dalla rivolta dei messicani in Texas nella metà dellOttocento la vicenda si dilata, spostandosi in Messico per abbracciare la lotta di Benito Juárez contro Massimiliano dAustria, la dittatura di Porfirio Díaz, la modernizzazione forzata del paese, le rivolte contadine, le stragi e le deportazioni di indigeni, fino ad arrestarsi alla soglia della rivoluzione. Filo conduttore, il rapporto contraddittorio di odio e amore tra Messico e Stati Uniti; ma anche il lento formarsi di unidentità nazionale e di una cultura unitaria adatta a darle espressione. Il tutto visto attraverso le vicende di molti personaggi (spesso realmente vissuti).