In un villaggio padano del 600 si consuma la tragica vita di Antonia, strega di Zardino. Dal passato riemergono situazioni e personaggi a volte comici e grotteschi, a voltre colmi di tristezza. Premio Strega e Premio selezione Campiello. E il secondo Vassalli che leggo. E mi è piaciuto da morire. Mi è piaciuto il taglio storico, il lavoro di studio e di documentazione che cè sotto e che si vede perché lautore entra spesso a più pari nella narrazione, difendendo il suo ruolo di autore. La storia si svolge a cavallo fra il 1590 e il 1610 e non si fa problemi di dare un quadro molto chiaro e lampante di uella che era la realtà di paese, ma non solo, allora. Per poi scivolare, grazie a una precisa realtà dei fatti, in quella che è la storia del mondo, di tutti, qualsiasi sia il tempo. Zerbino cresce, succhia vitalità, condanna, giudica, trova capri espiatori, crede a quello che non vede, modella quello che vede, festeggia e poi sparisce. Il tutto sotto locchio coinvolto e colpevole di chi non propone, non è in grado di proporre unalternativa diversa, unalternativa di vita. Continuaropno tutti a vivere nella gran confusione e nel frastuono di quel loro presente che a noi oggi appare così silenzioso, così morto, e che rispetto al nostro presente fu soltanto un po meno attrezzato per produrre rumore, e un po più esplicito in spietatezza... Infine, uno dopo laltro morirono: il tempo si chiuse su di loro, il nulla li riprese, è la storia del mondo. Tutto finito? Tutto finito, sissisignore. O forse no. Forse cè ancora da rendere conto di un personaggio di questa storia, in nome del quale molte cose si dissero e molte altre si compirono, e che in quel nulla fuori dalla mia finestra è assente come è assente ovunque, o fose lui stesso è il nulla, chi può dirlo! E lui leco di tutto il nostro vano gridare, il vago riflesso dunanostra immagine che molti, anche tra i viventi di questepoca, sentono il bisogno di proiettare là dove tutto &egra