Assieme alla Gioconda, alla Venere del Botticelli e a pochi altri capolavori, il David rappresenta una vera e propria icona della storia dellarte ed è una delle opere più amate del mondo. Il David esprime lideale rinascimentale delluomo libero e creatore del proprio destino. Lopera, capolavoro di Michelangelo, realizzata in scala perfetta, condensa i principali valori artistici e culturali del Rinascimento italiano. Si trova nella Tribuna dellAccademia di Firenze, alto sul piedistallo, investito dalla luce che scende dal lucernario, circondato dai tormentati prigioni di Michelangelo. La gran parte della gente che visita lAccademia non chiede di vedere di più. La contemplazione del David acceca tutto il resto. Si esce dallAccademia quasi senza guardare tutto quello che David non è. Un esclusivo reportage realizzato dal fotografo Aurelio Amendola coglie e offre allo sguardo del lettore il potere della forma e lo splendore del dettaglio della grande opera, la sua eleganza, la possente anatomia, la grazia del progetto. Il testo di Antonio Paolucci, soprintendente per i Beni Artistici e Storici di Firenze, Pistoia e Prato, grande studioso del Cinquecento, illustra il capolavoro del maestro del Rinascimento che fu il primo artista della storia a essere riconosciuto dai suoi contemporanei come un genio nel nostro senso moderno, spiegando le ragioni di un accordo perfetto tra forza ed eleganza. Antonio Paolucci: dopo gli incarichi presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto, Mantova e presso LOpificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze, ha assunto lincarico, che attualmente ricopre, di Soprintendente per i Beni Artistici e Storici di Firenze, Pistoia e Prato. Ha ricoperto la carica di Ministro per i Beni Culturali nel Governo tecnico di Lamberto Dini. E redattore delle riviste Paragone e Bollettino darte, ha incarichi di insegnamento allUniversità di Firenze e allUniversità di Siena. Dal 1997 è Presidente dellAccademia di Belle Arti di Carrara. Autore di numerose monografie, è giornalista per Avvenire, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, La Nazione, Il Giornale dellArte. Ha curato varie mostre e sezioni di mostre, tra l